Bioenergetica Bolzano

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La bioenergetica

Che cos’è la bioenergetica?
La Bioenergetica è un’attività psicocorporea che viene dagli studi di Wilhelm Reich – già allievo di Sigmund Freud – ed Alexander Lowen e si fonda sul presupposto che corpo, mente, emozioni e spiritualità sono un tutt’uno inscindibile. Il lavoro sul corpo avviene attraverso degli esercizi fisici che permettono di agire sugli altri aspetti del sistema, sulla mente, sulle emozioni, sullo spirito e viceversa.

Lo sviluppo della terapia reichiana
L’analisi bioenergetica rappresenta un’estensione ed una sistematizzazione dei concetti psicosomatici sviluppati da Wilhelm Rech. La tesi fondamentale su cui si basa la terapia rechiana è quella dell’identità funzionale tra corazza muscolare e corazza comportamentale ovvero tra l’atteggiamento fisico di una persona e la struttura del suo io (continua a leggere sul sto IPSO).

Alexander Lowen: l’essenza della bioenergetica
Il 28 ottobre del 2008, poche settimane prima del suo novantottesimo compleanno, si è spento Alexander Lowen, ideatore della bioenergetica e maestro spirituale di tutti coloro che come psicoterapeuti, allievi o pazienti fanno esperienza cimentandosi nel grande territorio della psicologia somatica.
Lowen era una persona straordinaria, non solo come pensatore ma anche come essere umano: chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ricorda di lui soprattutto la gioia di vivere, e la capacità di trasmetterla come un’energia radiante alle persone intorno a sé.
Il suo impegno nel campo della psicologia era iniziato negli anni Quaranta, come allievo e paziente di Wilhelm Reich, di cui in seguito sistematizzò e trasformò – nel paradigma delle cinque armature caratteriali le folgoranti intuizioni.
(continua a leggere sul sito IPSO)

Pratica bioenergetica IPSO
Alexander Lowen, l’ideatore della bioenergetica, prescriveva gli esercizi come complemento alla psicoterapia. La pratica bioenergetica proposta da IPSO rappresenta un’evoluzione di questo tipo di lavoro: nel nostro approccio, infatti, gli esercizi sono in sé un veicolo di ricerca: uno strumento per accedere alla propria dimensione spirituale.
(continua a leggere sul sito IPSO)

Bibliografia essenziale

«La bioenergetica è una tecnica terapeutica che si propone di aiutare l’individuo a tornare ad essere con il proprio corpo e a goderne la vita con quanta pienezza possibile. Questo risalto dato al corpo comprende la sessualità, che ne è una delle funzioni fondamentali. Ma comprende anche funzioni ancor più basilari come quelle di respirare, muoversi, sentire ed esprimere se stessi. Una persona che non respira a fondo riduce la vita del corpo. Se non si muove liberamente, limita la vita del corpo. Se non sente pienamente restringe la vita del corpo. E se reprime la propria autoespressione, limita la vita del corpo.»
Con queste parole Alexander Lowen definisce l’orizzonte del libro in cui fissa i criteri e gli scopi della sua disciplina terapeutica, dispiegandone i metodi e le pratiche corporee. Così, se il processo di crescita dell’individuo per qualche verso si blocca, la bioenergetica puù diventare «l’avventura della scoperta di se stessi» che permette di appropriarsi del proprio corpo e di risolvere quei sintomi psicosomatici che potrebbero affliggere l’esistenza. (dalla quarta di copertina)

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“Il corpo sa tutto, il corpo non mente. Questo saggio affascinante ribadisce, sullla scorta della teoria di Alexander Lowen, la centralità del corpo rispetto all’analisi freudiana classica che privilegia la parola e “mentalizza” i conflitti. Qui l’attenzione si sposta sul soma, sulle sue posture, le tensioni, le rigidità che traggono origine dai disagi del passato e determinano i malesseri e le malattie del futuro. Il corpo non è un contenitore vuoto, ma un luogo capace di esprimere l’identità, anche quella più profonda. È lo spazio in cui si manifestano i segni più vistosi dell’Io come le tracce più sottili dell’Inconscio, la durevole memoria di un passato più o meno felice, più o meno doloroso, in ogni caso mai sepolto. Eppure, proprio oggi, la civiltà dell’immagine, mentre sembra basare tutte le sue ossessioni sulla fisicità, sulla bellezza e sulla salute, ha compiuto una rimozione totale: si è dimenticata – e il paradosso non è casuale – proprio del corpo, della sua forza prorompente di soggetto e lo ha ridotto ad oggetto, status symbol o merce di scambio, logo e non luogo … Quello che ci invitano a compiere gli autori è invece un percorso di scoperta e guarigione per identificare prima e sciogliere poi le “armature” che ingabbiano la nostra energia e le nostre potenzialità facendoci vivere male. Perché stare bene vuol dire soprattutto percepire energia e gioia nel corpo, sentirsi a proprio agio nella pelle. Ma per ottenere un risultato del genere occorre prima imparare a lasciarsi andare, ritrovare un altro modo di vedere se stessi e gli altri, e riannodare i mille fili che uniscono indissolubilmente la psiche al soma. Un saggio divulgativo con un solidissimo impianto teorico.” (dal risvolto di copertina)

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